mercoledì 4 aprile 2012

Domanda aperta

Leggo sulla prima pagina del Corriere della Sera di oggi che i quattro quinti dei nuovi contratti di lavoro sono a tempo determinato. Sarei curioso di sapere quanti posti di lavoro a tempo INdeterminato sono stati persi in Italia per la crisi economica e se sono più o meno, percentualmente, di quelli che - a parità di altre condizioni - sono stati persi altrove. Per capire se la crisi possa essere stata il pretesto per fare quegli aggiustamenti di struttura che un sistema troppo rigido, prima, non consentiva. In tal caso, terminata la crisi, mi domando se la curva di risalita delle assunzioni "vere" non stenterà a riprendere quota, rallentando la ripresa dei consumi e il ritorno della possibilità di programmarsi il futuro.