giovedì 10 aprile 2008

I vincitori e i vinti


Qualche anno fa, dopo il crollo del Muro (quel Muro, con la maiuscola), è cominciata a circolare la convinzione che il mondo avesse un nuovo ordine universale, con un vincitore (gli Stati Uniti) in grado di imporlo a tutti.
E' passato qualche anno e notiamo che:
1) il prezzo del petrolio, che condiziona l'economia industriale, è governato dai Paesi Arabi, in conflitto più o meno aperto con gli Stati Uniti e più in generale con la cultura occidentale (quella dei "vincitori");
2) l'altra fondamentale fonte energetica (almeno per noi italiani), il gas, ha il rubinetto in Russia;
3) la Cina, ultimo esponente dei Paesi a dittatura comunista (gli "sconfitti"), possiede crediti verso gli Stati Uniti per importi imbarazzanti (e l'imbarazzo è tutto degli USA);
4) le materie prime vengono assorbite da Cina e India come mai avvenuto in passato, tanto che ora nel nostro Paese è di moda rubare il rame per strada;
5) la nostra inflazione è rimasta bassa fino a ieri solo perché drogata dall'iniezione di prodotti a basso costo importati dalla Cina che andavano a sostituire sugli scaffali quelli nostrani, più cari: quando questo effetto sarà cessato (perché di più i prezzi non potranno scendere o, addirittura, perché anche là inizieranno ad aumentare i salari), ne vedremo delle belle;
6) i prezzi dei generi alimentari (i beni primari per la sopravvivenza, insomma), secondo le Nazioni Unite nel mondo sono aumentati nel 2007 del 35%, perché qualche Paese finora povero si è messo a consumare come un ricco (chi sarà?).
E le prospettive dicono che siamo solo all'inizio.
Sursum corda