lunedì 13 novembre 2006

Lacrime di coccodrillo


Nei giorni scorsi ampi titoli di giornale sono stati dedicati alla presa di posizione del Consiglio Superiore della Magistratura che, a nome di tutta la categoria, ha lamentato il danno provocato dall'indulto: un gran numero di processi ancora pendenti rischiano di essere celebrati a vuoto, facendo perdere ulteriore tempo ad una Giustizia già lenta.
Tutto vero, ma sorprende... la sorpresa: che l'indulto avrebbe comportato una simile conseguenza gli addetti ai lavori (e tali sono i Magistrati) lo immaginavano benissimo.
Perché allora simili denunce vengono fuori solo adesso mentre, durante la "campagna di approvazione" del provvedimento, gli stessi soggetti sono stati zitti?

sabato 15 luglio 2006

L'irrimediabile forza del ritornello

Il processo al calcio
Da alcuni giorni assisto incredulo ad un fenomeno mediatico esemplare.
Lo scenario è il processo che la giustizia sportiva sta facendo ad alcune squadre di calcio: durante un'udienza, il difensore di una di queste (la Juventus) critica le richieste del Pubblico Ministero non solo nel merito (siamo innocenti) ma anche nel tipo di sanzione invocata (la pena è sbagliata anche fosse giusta l'accusa).
Interviene il Presidente del collegio giudicante, il quale chiede al difensore di chiarire la sua affermazione, spiegando quale sarebbe stata la pena proporzionata che il Pubblico Ministero avrebbe dovuto chiedere, secondo quel ragionamento, e il difensore risponde: la retrocessione in serie B con forte depenalizzazione, non la serie C.
Vista così, ha un senso, ma è un discorso prettamente tecnico: cosa se ne fa il mostro mediatico? Niente paura, ci pensano i suoi sacerdoti.
Da quel momento in avanti tutti a ripetere in coro: la Juventus chiede di essere condannata in serie B!
Arrivano le smentite, i chiarimenti, ma ormai il rito è stato celebrato e gli effetti sono indelebili: sul circo retroilluminato ancora compaiono autorevoli pensatori che ripetono il ritornello e così sarà per sempre.

martedì 11 luglio 2006

Patriottismo nel pallone


Terminata la finale, sono sceso in strada anch'io per assistere ai festeggiamenti. Mi è bastata la via sotto casa, trasformata in un carosello continuo e assordante di auto, moto e pedoni in delirio. Ma i più vivaci (e apparentemente felici) erano alcuni egiziani che, avvolti uno per uno nella bandiera italiana, cantavano e ballavano in mezzo all'incrocio, sentendosi pienamente partecipi del successo nazionale.
Forse dobbiamo cominciare a ripensare al concetto di patriottismo in una chiave più moderna.

sabato 27 maggio 2006

Non preoccupiamoci

Recentemente, Apple ha introdotto un software chiamato boot camp che consente di installare sui suoi computer Mac il sistema operativo Windows di Microsoft, a fianco del proprio Mac OSX. I primi smanettoni che l'hanno provato hanno fatto un confronto con i PC "normali" e hanno trovato che sui Mac il sistema Windows va altrettanto bene se non meglio.
Complimenti ad Apple e al suo nocchiero Steve Jobs, direte voi. Macchè. Oggi una rivista di computer in edicola faceva bella mostra in copertina di una foto di Bill Gates (Mr Microsoft, per i tre che non sanno chi sia) con in mano una mela morsicata, simbolo della Apple, e un titolo che suonava più o meno così: Microsoft è riuscita ad installare Windows sui computer Apple, dove va meglio di Mac OSX.
Quasi quasi ci sarebbe da complimentarsi con il giornalista perchè io non sarei mai riuscito a ribaltare così le cose; ma poi viene subito da pensare che a giocare con la verità si corre il rischio prima o poi che la gente si accorga di essere trattata da stupida e che tanta cupio servendi si riveli controproducente.
Niente paura, comunque: alla peggio ci diranno che è stata tutta una manovra di Apple per screditare la concorrenza.

giovedì 16 marzo 2006

Quando c'è il fisico...

 Non ricordo un inverno lungo come questo: siamo a metà marzo e ancora non riusciamo a lamentarci per il caldo. Non resta che consolarci pensando ai bei tempi, quando potevamo mostrare i nostri fisici scolpiti nel marmo facendo sognare le ragazze in spiaggia. Posted by Picasa

martedì 14 marzo 2006

Peccare fortiter

Un autorevole giurista ha spiegato (in modo per me convincente) un problemuccio provocato dalla recente legge "ex Cirielli", che si può spiegare così: se tiro sotto qualcuno con la macchina e gli faccio molto male, dopo meno di quattro anni non potranno più condannarmi; se invece gli procuro solo qualche graffio, hanno sette anni e mezzo per sbattermi dentro.

Previsto un incremento nelle vendite di bull-bar e altri rinforzi per auto.

sabato 11 marzo 2006

Il dilemma del giornalista

Oggi su un quotidiano (La Repubblica, pagina 27) compare un titolo sicuramente d'effetto: "Cassazione: non è reato dire 'negro di m..'". Peccato che sia un falso. Infatti, leggendo l'articolo (e avendo un minimo di conoscenza delle norme) si capisce che per la Cassazione rivolgersi così rimane pur sempre un reato; solo che nel caso specifico l'imputata non era punibile perchè era stata provocata. Peccato che spiegarla così non avrebbe interessato nessuno: meglio una falsa notizia eclatante che una banale verità?